Vai al contenuto

Luigi Hugues, Fantasia sulla Forza del Destino

Per due flauti e pianoforte

La forza del destino è un melodramma in 4 atti scritto da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dalla tragedia Don Alvaro o la fuerza del sino di Ángel de Saavedra (1835). La prima esecuzione ebbe luogo al Teatro Imperiale di San Pietroburgo il 10 novembre 1862 con protagonisti Enrico Tamberlick (Don Alvaro), Caroline Barbot (Leonora) e Francesco Graziani (Don Carlo di Vargas). Il 7 febbraio 1863 l’opera ebbe la sua prima rappresentazione italiana al Teatro Apollo di Roma e cominciò il suo cammino nei teatri europei. Non pienamente soddisfatto del suo lavoro, Verdi decise di modificarlo in collaborazione con Antonio Ghislanzoni in occasione della prima esecuzione alla Scala avvenuta il 27 febbraio 1869 con protagonisti Mario Tiberini (Don Alvaro), Teresa Stolz (Leonora) e Luigi Colonnese (Don Carlo di Vargas). Fra i numerosi cambiamenti fatti dal compositore spicca la magnifica Sinfonia che sostituì il breve Preludio, ultimo esempio del genere nelle opere di Verdi, scritta come omaggio all’orchestra del teatro milanese nel quale Verdi tornava dopo un lungo periodo di assenza. Nella nuova versione l’opera ebbe un pieno successo e venne rappresentata in tutti i più importanti teatri del mondo anche se, curiosamente, si è guadagnata la fama di portare sfortuna e quindi a partire dal Novecento viene eseguita meno frequentemente delle altre opere importanti di Verdi.

Luigi Hugues scrisse una “Fantasia per due Flauti con accompagnamento di Pianoforte” sopra temi della Forza del destino che è rimasta manoscritta fino ad oggi. Sono conservate la partitura, scritta su carta da 14 pentagrammi di formato oblungo 233×300 mm (18 pp.), e due parti staccate per i due flauti scritte su carta da 10 pentagrammi di formato verticale 300×230 mm. (7 pagine ognuna). L’intestazione della partitura è “La forza del destino /  Fantasia per due Flauti / con accomp.to di Pianoforte / di / Luigi Hugues” e quelle delle due parti staccate sono “Flauto 1° / La forza del destino / di G. Verdi / Fantasia per due Flauti con accomp.to di Pianoforte / di / Luigi Hugues” e “Flauto 2° / La forza del destino / di G. Verdi / Fantasia per due Flauti con accomp.to di Pianoforte / di / Luigi Hugues”. 

Non vi sono date e non è semplice individuare una datazione precisa. Hugues si occupò più volte della Forza del destino. Nel giugno 1863 scrisse un “Capriccio elegante per flauto con accompagnamento di pianoforte” e poi nel 1870 una “Fantasia con pianoforte” che fece pubblicare da Lucca con i numeri d’opera 11 e 48. Come si vede i due brani furono scritti immediatamente dopo l’uscita delle due versioni dell’opera e questo non permette di capire quando sia stata scritta la Fantasia per due flauti che inoltre utilizza temi presenti in entrambe. Un elemento che può aiutare a datare le parti staccate è il fatto che siano scritte su carta della Tip. Bellardi e Appiotti di via Dora Grossa 32 a Torino. La tipografia fu attiva a partire dal 1865 ma con un terzo socio che si chiamava Giorsini. Nel 1882 la via Doragrossa venne rinominata via Garibaldi. Non risulta abbiano mai stampato partiture musicali ma erano famosi per la loro carta da musica di buona qualità e quindi Hugues può averla presa solo nel periodo fra 1873 e il 1882. Ovviamente questo non rende impossibile il fatto che la partitura sia precedente e che poi le parti siano state copiate successivamente ma è ragionevole che il brano sia stato scritto dopo l’uscita della seconda versione dopo il 1870 e probabilmente attorno al 1873.

Hugues utilizza cinque temi presi dall’opera di Verdi nel seguente ordine: il Recitativo e Romanza di Leonora nel primo atto (p.18), la Scena nel secondo atto (p. 92), la Melodia “Pace, pace, mio Dio” nel quarto atto (346), la Scena e Duetto nel terzo atto (p. 221) e la successiva Scena ed Arietta (p. 253). Ho citato le pagine dei temi originali nella spartito Ricordi (n. edizione 41381) e va detto che Hugues utilizza solo le cellule melodiche iniziali dei temi e poi li elabora molto liberamente.

Sicuramente era un brano scritto per essere suonato in concerto insieme al fratello Felice e poi rimasto inedito come un’altra ventina visto che Hugues riuscì a far pubblicare solo 5 brani di questo tipo e conservò per tutta la vita i manoscritti degli altri rimasti inediti.

Ugo Piovano

-10%

Iscriviti per ricevere un codice sconto

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere un sconto esclusivo del 10% su tutto il carrello nel prossimo acquisto.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *