Per tre flauti
Il “Terzetto in fa diesis minore per tre flauti” di Hugues è una composizione che fino ad oggi è rimasta inedita e completamente sconosciuta. Grazie al ritrovamento dell’archivio musicale di Hugues fatto da Bruno Raiteri è venuto alla luce insieme ad altri cinque brani per lo stesso organico, tutti composti di quattro movimenti. Questa scoperta è particolarmente importante perché non erano mai stati trovati brani di Hugues per tre flauti e si pensava che avesse scritto solo i duetti didattici della Scuola del Flauto op. 51 e i Tre Duetti op. 109. Inoltre il genere del Terzetto, nato all’inizio del Settecento a Parigi e diventato molto popolare a partire dalla fine del secolo, aveva avuto il suo periodo di massimo splendore nella prima metà dell’Ottocento. E’ quindi interessante vedere come Hugues abbia scritto sei terzetti di ampie proporzioni e ottima qualità musicale quando l’interesse per il genere stava andando diminuendo. E’ quindi probabile che lo abbia fatto per uso personale col fratello Felice e l’amico Costantino Nigra.
Nell’archivio è presente una sola copia completa formata dalle tre parti staccate manoscritte dei tre flauti ognuna formata da una pagina con l’intestazione “Terzetto / (in fa diesis minore) / per tre Flauti / di / Luigi Hugues” e da 14 pagine di testo musicale suddivise nei quattro movimenti che compongono il Terzetto: “N.° 1. Allegro” (pp. 2-5, C, 234 mm.), “N.° 2. Intermezzo – Gavotta” (pp. 6-8, 2/4, 174 mm.), “N.° 3. Andante” (pp. 8-10, 3/4, 114 mm., mi maggiore) e “N.° 4. Finale. Allegretto” (pp. 11-15, 6/8, 322 mm.).
Esiste anche una partitura manoscritta su carta di formato oblungo del terzo movimento che però è molto danneggiata. Sia la partitura che le parti sono delle belle copie fatte dallo stesso Hugues con tutte le indicazioni dinamiche, le articolazioni e anche le lettere per indicare gli attacchi delle sezioni dei quattro movimenti. Il materiale era quindi pronto per l’esecuzione o per la stampa.
I quattro movimenti sono molto sviluppati e Hugues tratta i tre flauti alla pari utilizzando una scrittura contrappuntistica che li alterna continuamente nel ruolo solistico.
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