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Luigi Hugues – Sette dolori per Tenore, Basso ed organo

18,00

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Edizione completa su carta avorio ad alta grammatura: parte di organo con guida (VII, 26 pp., 1 illustrazione).

COD: EBR 8 Categorie: , ,

Spartito (VIII, 26 pp.) e illustrazione

I Sette dolori per tenore, basso e organo di Luigi Hugues (1836-1913) costituiscono un’opera che, pur nella sua omogeneità complessiva finale, rivela un’eterogeneità di fonti e rimandi cui sottende un travagliato e indeciso percorso di elaborazione proprio dell’“officina” di un compositore attento e metodico quale è stato il geografo casalese. L’autore, infatti, ha abbondantemente fatto ricorso a una tecnica di assemblaggio, innanzitutto dei testi, in una sorta di patchwork, servendosi principalmente di tre “modelli” quaresimali ampiamente noti al repertorio e alla letteratura sacra – le sette ultime parole di Cristo in croce, i sette dolori di Maria e la via crucis – tagliando e cucendo, certamente in più riprese, il suo lavoro.

Di quell’opera che, qui, va sotto il titolo di Sette dolori, infatti, esistono cinque versioni autografe differenti. Il manoscritto A è quello scelto come testimone privilegiato per la presente edizione. In ognuna delle cinque tormentate stesure, i numeri dell’opera cambiano ordine, talvolta titolo e talvolta sono addirittura assenti.

I manoscritti A (Sette parole) e B (Sette desolazioni) sono sostanzialmente identici nella loro costruzione eccezion fatta per i titoli assegnati o meno ai singoli brani; il manoscritto D (Sette dolori) è quello più simile ai precedenti in quanto, a parte una tonalità differente della seconda desolazione, è solamente privo del Vexilla regis finale; i manoscritti C (La morte di Gesù) ed E (La casa di Giovanni) sono i due testimoni maggiormente disomogenei nonché incompleti o addirittura lacunosi di diversi numeri del ciclo.

A tal proposito, però, è necessario segnalare un’incongruenza generale. I testimoni A, B e D fanno riferimento, nei loro titoli, al numero sette: Sette parole, Sette desolazioni e Sette dolori. Le cosiddette “desolazioni”, però, sono esplicitamente soltanto sei perché il primo brano, che in tutti i manoscritti è incentrato sulla morte di Cristo, è concepito come introduzione. Però, al contempo, la morte di Gesù è anche il primo “quadro” o, come titolato dal manoscritto B, la prima “desolazione”: ad eccezione della coda, costituita dall’inno Vexilla regis, infatti, tutti i numeri del ciclo ricalcano temi e vicende della Passione di Cristo in perfetto ordine storico-cronologico dei quali la morte di Cristo non è che il primo evento. Ci pare, dunque, logico ritenere ritenere che le “desolazioni” o “dolori” – insomma, i brani – del ciclo siano, per l’appunto, sette delle quali il primo, La morte di Gesù, ne costituisce (anche) l’introduzione.

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Genere

Musica Sacra, Musica vocale

Organico

Basso, Organo, Tenore

ISMN

979-0-52030-007-0

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