Edizione completa su carta avorio ad alta grammatura: parte di pf con guida (IV, 20 pp.) e parte staccata di violino (8 pp.)
Il brano, all’apparenza di media difficoltà e molto gradevole, rivela una varietà di passaggi complessi e può essere indicato per un repertorio virtuosistico di buon livello. Tipico della scuola violinistica italiana ottocentesca, molto piacevole nell’esecuzione, ricorda sotto certi aspetti le composizioni di Bazzini, Jean Baptiste Accolay e De Beriot.
Più che una Fantasia (così l’autore indica la composizione nell’edizione a stampa del 1852, pubblicata a Torino dagli editori Racca e Balegno e dedicata al “son ami” avvocato Giuseppe Pogliani) si tratta di un Tema con Variazioni: dopo un’introduzione assai lirica di una sessantina di misure nella tonalità di la minore con l’esposizione di due temi contrastanti, una piccola cadenza del violino sulla dominante apre ad un tema in La maggiore terminante con una coda pianistica, cui fanno seguito tre variazioni le cui code (eseguite dal pianoforte solo) sono simili alla coda del tema. La quarta ed ultima variazione viene invece preceduta da un’introduzione pianistica, cui fa seguito un Moderato in un gioco del violino su terzine di sedicesimi che porta la composizione ad una Coda, un Presto in tempo binario e in quartine di sedicesimi.
Franco Mezzena
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